SAPPe invia a Presidente Repubblica calendario 2025 aggressioni

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Anche quest’anno il SAPPe invia al Presidente della Repubblica un calendario della Polizia Penitenziaria simbolico aggressioni subite

 

Anche quest’anno, Federico Pilagatti, segretario nazionale del SAPPe (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria), ha deciso di inviare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ad altre Autorità istituzionali italiane, un calendario dal contenuto tanto simbolico quanto provocatorio.
Le immagini che accompagnano i mesi del 2025 ritraggono i volti e i corpi segnati dei poliziotti penitenziari, vittime di aggressioni all’interno delle carceri italiane.

Questa iniziativa, già avviata lo scorso anno, intende puntare i riflettori su una realtà spesso trascurata: la condizione lavorativa dei poliziotti penitenziari, costretti a operare in un ambiente ostile e insalubre, per uno stipendio che, secondo Pilagatti, non compensa minimamente i rischi e i sacrifici.

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La lettera di Pilagatti: una denuncia diretta

Nella lettera di accompagnamento al calendario, Pilagatti si rivolge direttamente al Presidente Mattarella con toni accorati e diretti.
Descrive una situazione di estrema difficoltà nelle carceri italiane, dove i poliziotti penitenziari affrontano quotidianamente minacce, aggressioni fisiche e psicologiche, e persino rischi per la salute legati al fumo passivo.

Pilagatti cita come esempio emblematico una sentenza storica del tribunale di Lecce che, nel settembre 2023, ha condannato il Ministero della Giustizia a risarcire con un milione di euro la moglie di un poliziotto morto di tumore ai polmoni.
Questo caso, secondo il segretario del SAPPe, rappresenta la punta di un iceberg che nasconde anni di esposizione al rischio senza adeguate tutele.

“Lo Stato costringe migliaia di poliziotti, giornalmente, ad avvelenarsi,” scrive Pilagatti, sottolineando come la questione sia stata ignorata dai media e dalle istituzioni, nonostante l’evidenza scientifica sui danni del fumo passivo.

Un calendario che racconta la “vera vita” in carcere

Il calendario 2025 non è solo una raccolta di immagini, ma un atto di denuncia.
Ogni foto rappresenta episodi reali di aggressioni subite dai poliziotti penitenziari nel corso del 2024, documentati ma spesso ignorati dai media nazionali.
Pilagatti lamenta il paradosso di un sistema che tende a enfatizzare i diritti dei detenuti, denunciando presunti abusi, ma che lascia nell’ombra le sofferenze e le difficoltà dei poliziotti.

Le critiche si estendono anche alle polemiche politiche.
Pilagatti cita la recente indignazione di alcuni esponenti del Partito Democratico per le foto del Calendario ufficiale del 2025 (quello realizzato dal DAP), ritenute “scandalose”.
Secondo il segretario del SAPPe lo scandalo sta nel calendario realizzato da lui e non in quello che rappresenta semplicemente l’addestramento dei poliziotti a svolgere i loro compiti istituzionali che non dovrebbero essere oggetto di alcuna controversia.

Una situazione carceraria critica che mette i poliziotti penitenziari in gravi difficoltà

Pilagatti traccia un quadro desolante del sistema carcerario italiano.
Da un lato, sottolinea l’efficienza e la professionalità della Polizia Penitenziaria, considerata una delle migliori in Europa; dall’altro, denuncia le difficoltà strutturali e organizzative che rendono il lavoro dei poliziotti penitenziari sempre più difficile.

Tra i problemi evidenziati: il sovraffollamento carcerario, le condizioni igienico-sanitarie precarie, la presenza di detenuti tossicodipendenti e con disturbi psichiatrici, e una politica che, secondo Pilagatti, favorisce i delinquenti rispetto ai lavoratori delle carceri.

“Ogni giorno, non più di 15/20 mila poliziotti gestiscono oltre 62.000 detenuti,” scrive, sottolineando lo squilibrio numerico e la pressione costante sui poliziotti penitenziari.
Le leggi già esistenti potrebbero migliorare la situazione, ma spesso non vengono applicate.

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Il grido d’aiuto della Polizia Penitenziaria

La lettera si conclude con un appello accorato: “Basterebbe trascorrere qualche ora con noi nelle sezioni detentive per verificare i grandi sacrifici e, nonostante questi, la generosità di cui siamo capaci.”
Con queste parole, Pilagatti invita le istituzioni e l’opinione pubblica a guardare oltre i cliché delle presunte violenze ai detenuti (che spesso e volentieri non sono “povere vittime” come vengono descritti) e a riconoscere il valore e le difficoltà del lavoro dei poliziotti penitenziari.

Una riflessione sulle condizioni delle carceri italiane e sul ruolo fondamentale della Polizia Penitenziaria

L’iniziativa del SAPPe, in definitiva, rappresenta un importante momento di riflessione sulle condizioni delle carceri italiane e sul ruolo fondamentale della Polizia Penitenziaria.
Il calendario 2025 non è solo un omaggio ai sacrifici dei poliziotti penitenziari, ma una denuncia visiva e concreta di una realtà che merita maggiore attenzione e rispetto da parte di tutti.
Le istituzioni saranno in grado di raccogliere questa sfida e rispondere alle richieste del SAPPe?
Solo il tempo potrà dirlo.

Giovanni Battista de Blasis

 

 

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